Il ruolo cruciale del fisioterapista nella cura dell’epicondilite

Scritto da: Lorenzo Creperio

Una persona che gioca a Tennis Una persona che gioca a Tennis

Che cos’è l’epicondilite?

L’epicondilite, nota anche come gomito del tennista, è un disturbo muscoloscheletrico che provoca dolore nella parte esterna del gomito.

È spesso causata da attività che hanno movimenti ripetitivi, sport che si svolgono con una racchetta come il tennis e il padel ad esempio, ma può colpire anche persone che non praticano questo tipo di sport.

Il gomito del tennista causa un dolore cronico e può rendere scomode e insopportabili anche attività molto semplici, come sollevare una tazza di caffè o stringere una mano.

È dunque una patologia invalidante perché interferisce con la maggior parte dei movimenti che ci troviamo a svolgere durante una normale giornata.

Circa il 90% delle volte il tendine interessato è il muscolo estensore radiale breve del carpo.

Nella maggior parte dei casi la diagnosi clinica per chi soffre di dolore in questa parte del braccio certifica subito che si tratta di epicondilite.

Chiunque svolga attività ripetitive di presa ed estensione del polso, dai giocatori di tennis a chi svolge lavori manuali, a chi utilizza il computer per scrivere ma anche chi ha come hobby il giardinaggio e la pittura può essere suscettibile a questa patologia.

I sintomi del gomito del tennista

Il gomito del tennista è una condizione che colpisce i muscoli e i tendini dell’avanbraccio. Dolore e fastidio nella parte esterna del gomito, che possono estendersi fino all’avanbraccio, sono i sintomi più comuni di questa malattia.

L’epicondilite si verifica quando un eccessivo sforzo o un uso eccessivo e ripetitivo provocano un’infiammazione o una lesione dei tendini del gomito.

Il dolore al gomito del tennista può essere più intenso quando:

Principali attività dove potrebbe svilupparsi:

La fisioterapia per il gomito del tennista

L’epicondilite può essere trattata con un metodo conservativo, con la fisioterapia che si concentrerà sulla gestione del dolore e sul recupero e prevenzione delle recidive.

Il fisioterapista crea un programma di allenamenti su misura per rafforzare i muscoli e migliorare la biomeccanica dell’articolazione del gomito.

Vengono svolti esercizi eccentrici e di resistenza, la riabilitazione può comprendere anche terapia laser, ad ultrasuoni e crioterapia.

Come fisioterapista cercherò sempre gli strumenti migliori per trattare al meglio questa patologia molto comune e invalidante, attraverso il costante studio delle più recenti tecniche di riabilitazione.

Secondo uno studio, la fisioterapia e l’allenamento eccentrico sono i 2 trattamenti che aiutano di più nella cura dell’epicondilite.

Stretching

Il principio dello stretching è che, allungando il tendine durante il rilassamento, possiamo ridurne l’allungamento durante i movimenti che provocano dolore.

Lo stretching migliore per il tendine estensore radiale breve del carpo si ha con il gomito in estensione, l’avanbraccio in pronazione, il polso in flessione, secondo la tolleranza del paziente.

Lo stretching andrebbe fatto con 3 sessioni di 30-45 secondi ciascuna prima e dopo l’allenamento eccentrico, con riposo di 30 secondi tra un esercizio e l’altro.

Esercizi eccentrici

Gli esercizi eccentrici che andranno svolti si dividono in:

Carico e resistenza: L’aumento dei carichi garantisce una maggiore sollecitazione del tendine e ed è alla base della progressione del programma di esercizi.

La base di tutti i programmi di allenamento è costituita da questo principio del carico progressivo del lavoro.

A seconda dei sintomi e miglioramenti del paziente, è importante aumentare il carico degli esercizi eccentrici.

Se non viene aumentato la probabilità di un nuovo infortunio sarà più alta.

Velocità: anche la velocità delle contrazioni è un principio fondamentale per il successo di questi esercizi.

In ogni sessione di trattamento la velocità dovrebbe essere aumentata. Quindi, il carico sul tendine aumenta per stimolare il meccanismo della lesione.

Tuttavia il fisioterapista deve assicurarsi che i pazienti eseguano gli esercizi alla corretta velocità per evitare dolore.

Frequenza delle contrazioni: La frequenza delle contrazioni è la terza fase degli esercizi eccentrici. Si dovrebbero eseguire 3 serie da 10 ripetizioni, a seconda della tolleranza del paziente, per non sovraccaricare troppo il tendine lesionato.

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